PICCOLI DISPOSITIVI DI RISPARMIO ENERGETICO (1): parliamo della lavatrice.

Con questo articolo iniziamo una mini-rassegna dedicata a piccoli dispositivi per il risparmio energetico, dai prezzi accessibili e utilizzabili in ambito domestico e non solo.

Oggi vi segnaliamo il dispositivo “Save El.En.”,un kit brevettato e prodotto da un’unica azienda italiana, situata in provincia di Venezia. Il dispositivo permette di utilizzare l’acqua calda sanitaria nella lavatrice, evitando o minimizzando l’utilizzo della resistenza elettrica per riscaldare l’acqua fredda dell’acquedotto.

Andiamo per punti.

L’utilizzo dell’energia nella lavatrice

In genere la lavatrice funziona utilizzando unicamente energia elettrica, che serve per far muovere il cestello, riscaldare l’acqua oltre che per alimentare le parti elettroniche. Normalmente le lavatrici prelevano acqua fredda dall’impianto idrico delle nostre case e la riscaldano con una resistenza elettrica. Grazie ad un sensore la temperatura dell’acqua viene aumentata sino ai gradi desiderati per il lavaggio. Questo è un processo poco efficiente (Effetto Joule) che causa l’utilizzo di un quantitativo rilevante di corrente elettrica.

Perché collegare la lavatrice all’acqua calda sanitaria

L’utilizzo dell’acqua calda sanitaria permette di migliorare l’efficienza della lavatrice. Si hanno così buoni risparmi di energia elettrica a fronte di piccoli aumenti di consumo di gas naturale.

Nella maggior parte delle nostre abitazioni, l’acqua calda sanitaria è prodotta attraverso l’utilizzo della caldaia a gas. Su questo sito trovate un esempio di calcolo di risparmio ottenibile nel caso di caldaia a gas (si veda l’immagine sottostante), oltre ad altre spiegazioni utili a capire meglio la questione.

Esempio di calcolo dei risparmi. FONTE: luce-gas.it

 

Come fare?

Chiariamo subito che il dispositivo “Save El.En” non è l’unico modo per utilizzare l’acqua calda sanitaria nella lavatrice. Possiamo acquistare una lavatrice “bitermica”, dotata cioè di attacco sia all’acqua calda che all’acqua fredda, oppure installare una valvola a tre vie all’ attacco dell’acqua della la lavatrice. Entrambe le opzioni sono valide ma hanno delle limitazioni: ad esempio le lavatrici bitermiche sono sconsigliate quando l’impianto idrico è di vecchia generazione, e il risparmio è garantito soprattutto quando è presente un impianto solare termico. Mentre collegare manualmente la lavatrice all’acqua calda necessita, per un buon funzionamento, che la caldaia non sia troppo distante dalla lavatrice.

Doppio attacco nelle lavatrici bitermiche. Fonte: Qualenergia.it

 

Di cosa si tratta

Si tratta di un “complemento” installabile su lavatrici con carico compreso tra 5/10 kg (cioè praticamente su tutte le lavatrici ad uso domestico). L’installazione è esterna: il dispositivo deve essere posizionato tra la lavatrice e i tubi dell’acqua.

Il dispositivo viene fornito con manuale di installazione ed è installabile anche senza l’aiuto di un tecnico. Il produttore rende anche disponibile un video tutorial per l’installazione.

Ovviamente, per stare più tranquilli, nulla vieta di farsi installare il dispositivo dal proprio idraulico di fiducia!

Come funziona e aspetti da tenere presenti

Il dispositivo immette direttamente in lavatrice acqua calda o comunque alla temperatura desiderata, evitando l’utilizzo della resistenza per il riscaldamento dell’acqua. Ciò implica due cose:

  1. la necessità di collegare il dispositivo al tubo dell’acqua calda oppure prelevare acqua calda da un rubinetto nelle vicinanze; questa può essere l’unica limitazione, nel caso non si abbia a muro l’attacco dell’acqua calda e non si voglia attaccare la lavatrice al rubinetto;
  2. la necessità di scaricare l’acqua fredda proveniente dalle tubazioni prima che questa entri nella lavatrice (il kit è fornito con apposito tubo); questo aspetto è da tenere presente soprattutto se la caldaia è posizionata lontano dalla lavatrice perché la quantità di acqua fredda iniziale sarà maggiore. Il produttore consiglia di recuperare l’acqua fredda dentro un contenitore, per poterla recuperare per altri usi: si tratta di acqua proveniente dall’acquedotto, quindi adatta a tutti gli usi incluso quello potabile. In alternativa si può scaricare direttamente in fogna con scarico a muro o in un lavandino (soluzione più immediata ma che comporta uno spreco d’acqua) oppure adeguare il nostro impianto idrico con sistemi che consentono di ridurre l’attesa dell’acqua calda, come ad es. un sistema di ricircolo dell’acqua calda sanitaria.

FONTE: http://www.saveelen.com/ita/save-el-en-plus/

 

Per quanto riguarda il punto 2, è da sottolineare che l’esclusione di questo scarico avviene automaticamente al raggiungimento della temperatura desiderata.

Benefici

Il risparmio energetico dichiarato è intorno al 50%-60% se si ha una caldaia a gas, ma può raggiungere anche l’80% in presenza di pannelli solari termici.

Altri interessanti aspetti positivi sono:

  • la riduzione della produzione di calcare con conseguente allungamento della vita dell’elettrodomestico
  • la possibilità di utilizzare minori quantitativi di detersivo
  • minori carichi elettrici istantanei e stop al salto del contatore.

Affidabilità

Il dispositivo è stato approvato da Legambiente, i cui soci fino allo scorso anno avevano a disposizione uno sconto sull’acquisto.

Il prodotto è venduto anche su Amazon, dove potete leggere varie recensioni da parte di clienti che l’hanno acquistato anche recentemente.

“Save El. En.” ha anche una Pagina Facebook dove è possibile avere ulteriori informazioni.

Infine, se volete avere delle certezze in più, potete contattare i rivenditori indicati alla pagina http://www.saveelen.com/ita/rivenditori/

e porre direttamente a loro le vostre domande.

Per maggiori informazioni consultate il sito dell’azienda http://www.saveelen.com/ita/#

Se già utilizzate il dispositivo, fateci sapere cosa ne pensate! Oppure, se utilizzate già l’acqua calda nella vostra lavatrice (o nella vostra lavastoviglie) raccontateci la vostra esperienza!