FOTOVOLTAICO: AUTOCONSUMO O SCAMBIO SUL POSTO?

Il sistema degli incentivi al fotovoltaico e alle energie rinnovabili sta cambiando. Per chi possiede un impianto fotovoltaico diventa sempre più importante capire la differenza tra autoconsumo e scambio sul posto.

LA FINE DELLO SCAMBIO SUL POSTO

La maggior parte degli impianti fotovoltaici installati nel nostro Paese è in regime di Scambio Sul Posto, un meccanismo incentivante che a breve cesserà per lasciare il posto ad altre forme di incentivi basati sul concetto di “autoconsumo”.

Lo ha stabilito il D. Lgs. 199/2021, che ha recepito con grande ritardo la nuova Direttiva Europea 2018/2021, cosiddetta “Direttiva Rinnovabili”. Le tempistiche di cessazione dello Scambio Sul Posto sono già state stabilite, anche se dovranno essere meglio precisate da decreti attuativi che saranno pubblicati nei prossimi mesi (speriamo) …anch’essi con grande ritardo!

In pratica:

  • per i nuovi impianti: si può affermare indicativamente che dalla fine del 2023 non potranno più accedere allo Scambio Sul Posto, poiché questo sarà formalmente soppresso.
  • gli impianti in esercizio usciranno progressivamente dallo Scambio Sul Posto a partire dal 31/12/2024, con modalità ancora indefinite.

I NUOVI INCENTIVI ALLE FONTI RINNOVABILI

Lo stesso D.Lgs. 199/2021 ha finalmente introdotto anche in Italia gli incentivi per l’energia “condivisa”, cioè per le configurazioni di Autoconsumo Collettivo o di Comunità Energetiche Rinnovabili.

Nel 2022 l’ARERA ha aggiunto un altro importante pezzetto normativo, con il testo sull’autoconsumo diffuso (TIAD), e anche il GSE ha aggiornato le regole tecniche per accedere a questi incentivi.

Il decreto attuativo con gli incentivi è invece atteso per i prossimi mesi (speriamo non troppi).

Nonostante le incertezze rimaste, possiamo dire che, per i piccoli impianti a fonte rinnovabile, i nuovi incentivi saranno:

  • Ritiro Dedicato (in realtà non propriamente nuovo)
  • Autoconsumo Individuale
  • Autoconsumo Individuale a distanza (virtuale o fisico)
  • Autoconsumo Collettivo
  • Comunità dell’Energia Rinnovabile.

Tutti questi incentivi, seppur in maniere differenti, favoriscono sempre di più l’autoconsumo simultaneo alla produzione. Infatti, mentre lo Scambio Sul Posto sfrutta la rete elettrica per accumulare (virtualmente) l’energia prodotta consentendone il consumo (sempre virtualmente) in un secondo momento, l’Autoconsumo promuove il consumo dell’energia autoprodotta simultaneo alla produzione.

AUTOCONSUMO O SCAMBIO: COSA OCCORRE CAPIRE

In sostanza, la differenza tra i due concetti è una questione “temporale”:

  • incentivo sull’autoconsumo: l’energia rinnovabile è utilizzata nel momento in cui è prodotta
  • questi kWh sono monetizzati attraverso una tariffa incentivante espressa in €/kWh
  • i kWh non consumati simultaneamente sono ritirati dal GSE e ripagati al prezzo di mercato (il cui valore è più basso dell’incentivo)
  • scambio sul posto: l’energia non consumata simultaneamente viene “scambiata” con la rete elettrica
  • significa che se si mettono 5 kWh in rete, si avranno a disposizione 5 kWh da prelevare in un altro momento, risparmiando in bolletta (o meglio avendone poi il rimborso) il costo della materia prima.

Nel primo caso, l’incentivo stimola ad utilizzare l’energia prodotta immettendone in rete il meno possibile.

Nel secondo caso, questo stimolo non c’è.

Ma attenzione! Il vantaggio maggiore è comunque il risparmio in bolletta, che si ottiene autoconsumando l’energia prodotta. Solo così, infatti, evitiamo di pagare i costi fissi della bolletta.

Se vuoi saperne di più, in questo articolo abbiamo parlato del funzionamento di un impianto fotovoltaico residenziale.